Poeta ceco. Cresciuto in un quartiere operaio
di Praga, si dedicò fin dalla giovinezza alla poesia e al giornalismo,
attività che continuò intensamente fino al 1950 e, più
saltuariamente dopo quella data; prese parte a tutti i movimenti di avanguardia
cecoslovacca degli anni Venti, coltivando contemporaneamente interessi politici.
Nella sua opera d'esordio, il poema
Città in lacrime (1921),
cantò con orgoglio la vita del proletariato urbano, descritto in versi
ispirati all'arte folcloristica e influenzati dalle teorie dell'arte della
Rivoluzione sovietica e dal Marxismo; nel periodo tra le due guerre aderì
infatti al Partito comunista, ma in seguito a un viaggio in Unione Sovietica
(1925) fu indotto alla rottura con il partito, avvenuta nel 1929. Nel frattempo,
un soggiorno all'estero lo condusse all'incontro con la poesia d'avanguardia
francese e con il Dadaismo; al suo ritorno a Praga, aderì al movimento
artistico detto Poetismo, alla cui poetica - caratterizzata da un gioioso e
ininterrotto flusso di immagini - diede un contributo fondamentale con i volumi
di versi
Nient'altro che amore (1923) e
Sulle onde del telegrafo senza
fili (1925). Altre composizioni del periodo, dalle quali emerge il profondo
amore di
S. per la sua città, la sua gente e la libertà
sono
L'usignolo canta male (1926),
Poesie (1929) e
Il colombo
viaggiatore (1929). Nel decennio successivo, per contro, la sua produzione
poetica si orientò, dal punto di vista della struttura metrica, verso una
maggiore regolarità e melodia: testimonianze vivide di questa fase sono
le raccolte
La mela dal grembo (1933),
Le braccia di Venere (1936)
e
Addio primavera (1937), nelle quali
S. sviluppò un genere
di canto lirico della vita quotidiana, da taluni considerato uno dei vertici
più alti della poesia cecoslovacca. A partire dagli ultimi anni Trenta e
durante l'occupazione nazista della Cecoslovacchia,
S. introdusse nelle
sue opere argomenti di carattere patriottico: i versi di
Otto giorni,
pubblicati nel 1937 e indirizzati alla memoria di uno dei fondatori della
Cecoslovacchia, raggiunsero in un solo anno il ragguardevole traguardo di sei
edizioni. Analogamente, temi connessi con la resistenza, destinati a rinsaldare
la forza del sentimento nazionale attraverso il recupero del passato e della
tradizione popolare contraddistinguono le raccolte degli anni immediatamente
successivi, quali
Spegnete le luci (1938),
Vestita di luce (1940),
Il ventaglio di Božena Nìmcovà (1940),
Il ponte di
pietra (1944),
L'elmo di argilla (1945). Nel dopoguerra, dopo i
successi delle sue opere
Praga e una corona di sonetti (1955), che
comprende il celebre ciclo di rondò
Mozart a Praga e
Il ragazzo
e le stelle (1956),
S. divenne uno degli esponenti di maggior spicco
della cultura cecoslovacca, anche se la critica da lui mossa alla politica
culturale degli anni precedenti lo costrinse all'isolamento. Nel 1964, in
seguito ai mutamenti politici, fu reintegrato; ottenne il titolo di “poeta
nazionale” e partecipò attivamente alla “primavera di
Praga”. In questi anni la sua produzione poetica (
Concerto
sull'isola,
1965;
La cometa di Halley,
1967 e
La
colata delle campane,
1967) si orientò verso temi malinconici
e meditativi, espressi in liriche prosastiche, inclini al parlato. Dopo i giorni
drammatici dell'invasione sovietica del 1968, da lui condannata, fu tra i
firmatari della “Carta 77” e nel 1969 fu nominato presidente
dell'Unione degli scrittori cecoslovacchi, ma venne deposto dal regime di
Husák; dopo anni di silenzio in seguito alla
“normalizzazione”, le sue opere tornarono a essere pubblicate a
partire dal 1979; si ricordano
L'ombrello di Piccadilly (1979),
La
colonna della peste (1981),
Essere poeta (1983), raccolte nelle quali
S. rievocò gli amici scomparsi e le ombre del passato con toni di
grande compostezza e nostalgia. Gli stessi temi ricorrono nel volume di memorie
Tutte le bellezze del mondo,
pubblicato nel 1981. Nel 1984 venne
insignito del premio Nobel per la letteratura. Considerato il poeta nazionale
ceco,
S. ha dato un contributo inestimabile al rinnovamento della poesia
e della cultura del suo Paese (Praga 1901-1986).